A due passi da Biella, nel nostro stabilimento di Occhieppo Superiore, vengono ideati e creati i nostri tessuti. Nell’intento di soddisfare al massimo la nostra clientela, arriviamo a offrire una vasta gamma di tipologie, spaziando dai jersey semplici da t-shirt agli interlock mercerizzati da camicia, dalle felpe ai doppi per capospalla, dai punti stoffa per morbidi abiti femminili ai tessuti tecnici e alle spugne. La molteplicità delle strutture si rispecchia a sua volta nei filati utilizzati, in modo da creare un trionfo di estetica e di eleganza per ogni donna e per ogni uomo.
Nei primi anni del ‘700, da una vallata della Svizzera che prende il nome dal fiume Maggia, una famiglia di pastori scese verso il Piemonte, fermandosi presso Pettinengo. Poiché in Piemonte era diffusa l’usanza di chiamare le famiglie con i loro nomi di origine, questi “svizzeri” furono chiamati “i Maggia”.
A Pettinengo, dove si era creato un sistema di rifornimento locale e padronale della lana ben organizzato, si diffuse il lavoro della maglia anziché del panno (tessuto a navetta), che nel tempo prese una piega decisamente originale. I nuovi arrivati nel paese si dedicarono, come molti altri residenti della valle, al pascolo del gregge e alla lavorazione della lana. È importante sottolineare che nella Valle Maggia esisteva un’antica arte lanaiola, che figura persino in una tariffa doganale milanese del 1317.
Nei primi anni dell’800, la primitiva tecnica di tessitura e confezione dei capi, all’epoca rigorosamente manuale, fu rivoluzionata dall’avvento dei primi telai di tessitura e da carde per filatura. Fu appunto in quegli anni che la famiglia Maggia crebbe grazie a Francesco, figlio di Giovanbattista, a sua volta figlio di Gaspare, che era stato lanaiolo e misuratore (un odierno geometra). Francesco (nato nell’ultimo quarto del ‘700) fu contemporaneamente magliere e pannaiolo; nel 1800 possedeva già parecchi telai a maglia, ai quali aggiunse una carda per la filatura della lana che importò dalla Francia.
Attorno al 1830 si diffusero in Francia i primi telai a mano per la lavorazione della maglia, che risultarono particolarmente adatti per la produzione dei maglioni di Pettinengo; fu così che Francesco Maggia ne acquistò due. Alcuni anni dopo il figlio Eusebio (1819-1870) iniziò a collaborare col padre fondando così la ragione sociale “Francesco Maggia e Figlio”, che rimase per oltre un secolo.
Dopo la guerra del 1866, l’Esercito Italiano introdusse il farsetto a maglia, lavorato sui nuovi telai meccanici ideati dalla ditta francese Fouquet. Nell’ottica di mettersi al passo coi tempi, l’azienda perfezionò la tecnica di filatura con l’acquisto di filatoi intermittenti (1870) e di questi i telai meccanici Fouquet.
Alla morte di Eusebio subentrò il figlio Francesco, allora solo tredicenne. Nonostante la sua giovane età Francesco Maggia dimostrò un grande intuito imprenditoriale, infatti per sopperire alla cronica mancanza di energia motrice, Francesco portò dalla Svizzera una semifissa a vapore di 6/7 cavalli (1873-1875); sembra che questa sia stata la prima motrice a vapore installata nel Biellese.
Versatilità, disponibilità e creatività sono alcuni dei valori che il Maglificio Maggia ritiene determinanti per creare col cliente una sinergia unica al servizio del Bello.
L’estro degli stilisti trova terreno fertile nella nostra vastissima cartella colori dei filati, dando vita a una felice combinazione tra le nostre eclettiche macchine di tessitura e la sapienza dei tecnici e dei disegnatori.
Qualora un cliente intenda sviluppare un proprio disegno, riga o logo, potrà rivolgersi direttamente a noi ed essere accompagnato passo dopo passo nella concreta realizzazione del progetto. Si viene così a creare un rapporto di dialogo e crescita reciproci, arricchendo le conoscenze di entrambi e dando slancio ogni stagione a nuovi spunti e a nuove idee.